Di recente, la figura del Preposto è stata oggetto di significative modifiche introdotte nell’ordinamento con il D.L.146/2021 convertito successivamente nella Legge 215/2021. Vediamo insieme quali.
Il nuovo impianto normativo mette in luce la necessità, per le organizzazioni, di implementare un processo di upskilling e reskilling diretto a queste figure. L’obiettivo è quello di ottimizzare il livello di performance e l’incidenza positiva che può avere sul sistema della sicurezza.
Due sono i diversi processi che sottendono alle modifiche. Mentre il miglioramento delle competenze (upskilling) mira ad insegnare ai preposti nuove competenze per ottimizzare le loro prestazioni, la riqualificazione (reskilling) nota anche come “riciclaggio professionale”, si propone di formare i lavoratori ad esprimere lo stesso ruolo ma con modalità diverse da prima.
Il primo passaggio crea lavoratori più specializzati, mentre il secondo è responsabile della creazione di lavoratori più versatili.
Il bilancio delle competenze
Il bilancio delle competenze viene quindi ad essere considerato un percorso vero e proprio che porta la risorsa ad acquisire consapevolezza di ciò che ha appreso nella sua vita. Sia essa professionale che personale.
Il bilancio di competenze ha l’obiettivo di sostenere la crescita personale e professionale della persona, anche attraverso la valorizzazione delle conoscenze tacite e degli apprendimenti acquisiti attraverso percorsi non formali o istituzionalizzati.
La figura del preposto, risponde perfettamente all’identikit della risorsa rappresentativo/a di un insieme di conoscenze non solo formali ma soprattutto informali, non ancora completamente elaborate e consapevoli, ma già praticate.
L’utilità di un bilancio di competenze per il Preposto, sta nel fatto che il suo prodotto non è semplicemente la fotografia di un momento, bensì un percorso di attivazione di conoscenza e di consapevolezza relativamente alle proprie strategie comportamentali e cognitive, alle proprie caratteristiche personali e relativamente ai contesti organizzativi nei quali tali competenze e capacità possono e devono essere attivate.
Competenze ritenute rilevanti
In diverse organizzazioni, soprattutto di grandi dimensioni, è facile imbattersi nei cosiddetti “repertori” delle competenze. Le competenze ritenute rilevanti vengono generalmente decise in base alle richieste organizzative e alle skill definite sulla scorta delle analisi dei ruoli e dei processi produttivi.
Questi strumenti sono impiegati sia in senso valutativo sia per la formazione e condivisione di competenze e valori di gruppo.
L’accelerazione imposta dalla nuova normativa in termini di attribuzioni di poteri e responsabilità crescenti per il preposto, mette in risalto e valorizza ancor di più il ruolo delle N.T.S. (Non-Technical Skill), ossia di quelle abilità cognitive, sociali e personali, complementari alle competenze tecniche, che contribuiscono all’attivazione di performance lavorative sicure ed efficaci.
In altre parole, per svolgere al meglio il nuovo ruolo di Preposto, alla competenza di natura tecnico-giuridica, è necessario integrare una forte competenza non tecnica.
Sono competenze essenziali e determinanti per agire con efficacia nei sistemi organizzativi complessi e sono principalmente, ma non esaustivamente, le seguenti:
- Consapevolezza situazionale
- Comunicazione
- Lavorare in gruppo
- Leadership
- Presa di decisione
- Gestione dello stress
- Gestione della fatica
In particolare, la capacità del preposto di saper comunicare con efficacia, di saper lavorare in gruppo in modo performante, nonché la capacità di problem solving e decision making, diventano abilità da acquisire o, nella migliore delle ipotesi, da allenare.