Rischio rumore: come si effettua una corretta valutazione?

La valutazione del rischio rumore viene richiesta in tutte le aziende e deve essere effettuata da un tecnico qualificato. Serve a indicare l’eventuale presenza di fonti acustiche in grado di compromettere la salute e la sicurezza dei lavoratori che ne sono esposti.

Considerata la gravità del rischio, è possibile distinguere due diversi scenari:

  • Valutazione del rischio rumore senza misurazione
  • Valutazione del rischio rumore con misurazione fonometrica.

La valutazione viene eseguita attraverso l’utilizzo di fonometri, che quantificano i livelli di decibel nell’arco di 8 ore lavorative. Valori di fondo e di picco vengono poi confrontati con i valori limite previsti dalla legge che offrono una chiara indicazione sulla necessità di adottare misure preventive. O di protezione per la salute e il benessere dei lavoratori.

Ricordiamo che, per essere valida ai fini di legge, la valutazione deve contenere le seguenti specifiche:

  • Data e firma del tecnico che ha effettuato la valutazione
  • Data e firma del Datore di Lavoro, del RSPP del Medico Competente e del RLS
  • Dati relativi al fonometro utilizzato
  • Certificato di taratura del fonometro in corso di validità
  • Valutazione del livello di esposizione per gruppi omogenei dei lavoratori
  • Indicazioni circa i DPI più appropriati a seconda della tipologia di rumore e del livello di esposizione
  • Considerazioni riguardanti l’ergonomia dei DPI da utilizzarsi in relazione alla compatibilità con i lavoratori.

Valutazione rischio rumore: ogni quanto va aggiornata?

L’art. 181 comma 2 del D.lgs. 81/2008 stabilisce che “la valutazione dei rischi derivanti da esposizioni ad agenti fisici è programmata ed effettuata, con cadenza almeno quadriennale, da personale qualificato nell’ambito del servizio di prevenzione e protezione in possesso di specifiche conoscenze in materia”.

Perché effettuare l’aggiornamento della valutazione del rischio rumore?

Generalmente le motivazioni sono di tre ordini:

  • Sono stati introdotti nuovi macchinari
  • I macchinari utilizzati risultano obsoleti e la rumorosità sembra esser aumentata nel tempo
  • Si sono modificati i processi lavorativi con una conseguente variazione dei livelli di esposizione giornaliera.

Se si verifica una di queste ipotesi, la valutazione del rischio rumore deve essere aggiornata anche prima della naturale scadenza quadriennale.

Se la tua azienda ha bisogno di effettuare la valutazione del rischio rumore, contatta i nostri uffici: saremo lieti di darvi una consulenza!

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